Chitarra Joseph Klimits, Vienna, 1857
Vienna nel corso dell’Ottocento divenne la capitale della musica Europea. Fu la città che fornì l’humus culturale per la nascita e lo sviluppo di quel grande movimento artistico che è stato il Romanticismo.
Essa ospitò i più importanti compositori dell’epoca; lì si concentrava la maggior parte dell’editoria musicale, e le sue serate musicali avevano come protagonisti gli esecutori più famosi ed importanti del momento.
In questa capitale la chitarra, strumento legato alla borghesia emergente, ebbe una diffusione ampissima. Tale divulgazione fu maggiormente corroborata sia dalla presenza di grandi chitarristi, primo tra tutti M.Giuliani, che favorirono l’introduzione di questo strumento nella vita musicale della città che dall’editoria musicale la quale in pochi anni dedicò alla chitarra un numero enorme di pubblicazioni (dai semplici valzer per i dilettanti meno dotati alle grandi composizioni solistiche e da camera). Questi due fattori hanno trasformato la chitarra nella Vienna di quegli anni in uno strumento “alla moda”.
Ovviamente anche la costruzione delle chitarre fu stimolata da questo clima di fermento artistico.
Quando si parla di Liutai Viennesi, riguardo alla costruzione della chitarra, subito viene in mente quello che oggi è il più famoso: Staufer. Ma certamente coesistevano in quell’epoca una grande quantità di costruttori alcuni anche di grande livello. Purtroppo ancora non esistono dei lavori organici sui liutai dell’Ottocento viennese quindi le notizie su di essi sono molto scarse. Di certo oggi ci sono restate una grande quantità di chitarre, e tra queste anche alcune di liutai meno noti, che dimostrano l’esistenza a Vienna di una grande scuola di liuteria.
La chitarra in mostra è proprio un esempio di questa produzione. La struttura della cassa è ancora legata ai sistemi costruttivi antichi con le due catene traverse, una sopra ed una sotto la buca e la terza inclinata circa all’altezza del ponticello; il fondo leggermente bombato e gli spessori grandi ne fanno uno strumento abbastanza massiccio adatto per tensioni di corde maggiori rispetto allo standard dell’epoca.
Interessante caratteristica (come anche in altri strumenti viennesi Staufer compreso) è la possibilità di regolare l’altezza del manico tramite una vite posta all’interno del tacco. L’aspetto estetico risente del caratteristico stile bidermaier. Dell’autore poche notizie si conoscono: solo le date di nascita e di morte 1783-1886, e il suo paese di origine, l’Ungheria.